domenica 1 aprile 2007
«Elitista», da élite, è una parola che non si trova nel dizionario, ma meglio di "elitario" descrive colui che si trova bene solo nelle élite e disdegna la gente comune, quella con lo stomaco sensibile. Potrebbe essere un elitista il prof. Carlo Flamigni, «esperto per antonomasia di fisiopatologia della riproduzione e di endocrinologia ginecologica e membro del Comitato nazionale di bioetica» (intervista a Liberazione, 20 marzo), così bravo che per lui il passaggio dalla scienza alla sapienza sembra essere automatico e istintivo. Per spiegare al volgo «l"inconsistenza della tesi cattolica che lo spermatozoo tocca l"uovo e, oplà, ecco la persona, l"individuo, uno di noi», la chiama «la tesi della "palla prigioniera"». Invece, precisa, «la fecondazione non è un processo istantaneo, come se per scintilla divina saltasse fuori immediatamente una nuova entità personale». Ci sono tanti passaggi: «L"oocita, l"oocita attivato, l"oocita penetrato, l"oocita a due pronuclei, lo zigote e, solo a questo punto, l"embrione», ma neppure ora si potrebbe parlare di persona. Se ne deduce che, per Flamigni, anche la persona passi attraverso molte fasi: persona attivata, persona penetrata, persona a due pronuclei, poi zigote di persona ed embrione di persona e " forse " persona a palla prigioniera, ma chissà quando e chissà come, perché la «scintilla divina» lui non l"ha mai vista al microscopio. Ed ecco la sapienza di Flamigni, «scienziato di sinistra»: «La scienza è un investimento collettivo della società», ma alla gente, ai «compagni» bisogna dire «cose semplici che possano colpire le persone allo stomaco». Per esempio: «Restituiamo il Vaticano ad Avignone [...] Invece ci siamo messi a ragionare di bioetica. Di questioni bioetiche dobbiamo discutere nei comitati, non nei comizi». Carlo Flamigni: compagno e scienziato elitista.
POP PORN CINA«Molte produzioni erotiche raffigurano le donne in ruoli non subordinati e contengono molte immagini e idee positive per le donne e le femministe». L"estate scorsa questa rubrica si era occupata dello sconsolante passaggio di tanta parte della sinistra «dalla lotta di classe alla lotta di sesso» (2 luglio). Ora Liberazione (22 marzo) ce ne dà una conferma, citando una femminista militante, Nadine Strossen, che insegna Diritto costituzionale alla New York University, presiede la American Civil Liberties Union e in un suo libro presenta le nuove tesi radicali del femminismo americano, in netto contrasto con la pornofobia che, per anni, è stata la bandiera del movimento per le donne americane. Il libro tratta della «rilevanza sociale» e della «importanza dello strumento pornografico per l"affermazione della propria sessualità da parte delle donne» e per la loro liberazione. In questa nuova lotta sessuale (ex di classe) la Cina sarebbe all"avanguardia: «I prodotti porno giapponesi» e quelli «pornografici gay» si diffondono in Cina per mezzo di Internet tanto che il quotidiano comunista parla della «pop porn Cina». E pensare che uno dei pochi e primi meriti di Mao Tse Dong fu proprio quello di avere sconfitto la prostituzione. Come dire? Neanche nel comunismo c"è più religione.
SCRIVERE SENZA LEGGEREGuido Ceronetti, filosofo, letterato e poligrafo di vastissima e raffinata cultura, rimpiange (su Repubblica, 29 marzo) il latino della Messa: «Abbiamo smantellato, eluso, gettato nell"acido tutto ciò che è mistero. La Messa, tolto il guscio del mistero che le è proprio, fatto dal latino, è un vacuo fantasma [...] La Messa greca è davvero ortodossa, è misterica, perfino misteriolatrica. La nostra, in volgare, è nichilistica». Povero Ceronetti: se, quando va a Messa, non sa che cos"è il mistero cui partecipa, perché, prima di scrivere non legge un po" di Catechismo (num. 50ss)?
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