Sapeva raggiungere anche i cuori più duri
sabato 14 novembre 2015
Il beato Giovanni Liccio fu il prosecutore della riforma dei conventi domenicani avviata in Sicilia da Pietro Geremia. Proprio quest'ultimo fu la guida che permise a Giovanni di trovare la propria strada ed esprimere nell'ordine dei predicatori il proprio carisma. Nato a Caccamo nel 1426, era orfano di madre, morta nel darlo alla luce. All'età di 15 anni entrò nella chiesa di Santa Zita a Palermo, retta dai domenicani, per confessarsi e lì incontrò padre Geremia, ai cui occhi apparve subito chiara la chiamata alla vita religiosa che quel giovane stava portando dentro di sé. Giovanni si distinse nello studio della teologia, al quale era stato avviato, e poi nell'arte della predicazione, riuscendo a convertire anche i cuori più “induriti”. A Caccamo fondò un convento di cui fu primo priore. Morì nel 1511.Altri santi. San Giocondo di Bologna, vescovo (VI sec.); san Serapio, martire (1179-1240).Letture. Sap 18,14-16.19,6-9; Sal 104; Lc 18,1-8.Ambrosiano. Dt 31,24-32,1; Sal 28; Rm 2,12-16; Mc 13,5a.33-37 / Mc 16,9-16.
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