Testimoni dell'amore, destino comune
venerdì 24 giugno 2022
Vivere la santità significa essere ponte tra realtà diverse e apparentemente lontane, come la vita divina e quella umana, oppure i tempi passati e quelli che devono ancora venire, o, infine, popoli e persone separati da confini considerati invalicalibili. Il testimone di Cristo sa essere, infatti, un riflesso del trascendente nella storia, sa intessere legami tra passato e futuro in un cammino di speranza e di salvezza e inoltre sa mostrare all'umanità il suo comune destino di amore. Tutte queste dimensioni e queste relazioni trovano un'affascinante sintesi nel Sacro Cuore di Gesù, che oggi la Chiesa celebra in modo particolare. In esso è custodito il mistero dell'unità tra Dio e l'uomo realizzata in Cristo, ma anche la radice dell'amore del Creatore per ogni creatura. Questa devozione già presente nell'antichità cristiana e nel Medioevo, si diffuse nel secolo XVII ad opera di san Giovanni Eudes (1601-1680) e soprattutto di santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690), che trasmise i particolari della devozione grazie a delle visioni mistiche. La festa del Sacro Cuore fu celebrata per la prima volta in Francia, probabilmente nel 1685. Nel 1856 fu estesa alla Chiesa universale da Pio IX.
Altri santi. San Simplicio di Autun, vescovo (IV sec.); san Rumoldo di Mechelen, martire (720-755).
Letture. Ez 34,11-16; Sal 22; Rm 5,5-11; Lc 15,3-7.
Bizantino. Rm 8,2-13; Mt 10,16-22.
t.me/santoavvenire
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