Tra i "pionieri" del monachesimo in Occidente ci fu anche san Romano di Condat, che la tradizione ricorda come un uomo alla ricerca dell'austerità, ma dal cuore grande, capace di essere un padre amorevole per i confratelli in difficoltà. Era nato nel 390 e all'inizio del V secolo era monaco ad Ainay, presso Lione. Mettendosi alla ricerca di uno stato di vita ancora più radicale decise di isolarsi sui monti del Giura, dove lo raggiunsero il fratello Lupicino e la sorella: insieme fondarono tre monasteri a Condat, a Leuconne e a La Beaume. Lupicino si mostrava rigido con i confratelli, mentre Romano si mostrava molto più comprensivo con chi faceva fatica a reggere l'austerità del romitaggio. Durante un pellegrinaggio alla tomba di san Maurizio a Ginevra compiuto assieme a un confratello, trovò riparo presso una capanna dove vivevano due lebbrosi: Romano non esitò ad abbracciarli e la mattina seguente essi si svegliarono guariti. Il monaco di Condat morì nel 463.
Altri santi. Sante Marana e Cira, vergini (V sec.); beato Daniele Alessio Brottier, sacerdote (1876-1936).
Letture. II Domenica di Quaresima. Romano. Gen 22,1-2.9.10-13.15-18; Sal 115; Rm 8,31-34; Mc 9,2-10.
Ambrosiano. Dt 5,1-2.6-21; Sal 18 (19); Ef 4,1-7; Gv 4,5-42.
Bizantino. Eb 1,10-2,3; Mc 2,1-12.
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: