Con provvedimento dello scorso 10 marzo, l’Agenzia delle Entrate ha ufficializzato il nuovo modello dichiarativo 730/2025 (riferito ai redditi 2024), che ovviamente recepisce, rendendole operative “sul campo”, tutte le novità normative introdotte lo scorso anno in tema fiscale.
Anzitutto c’è da segnalare la riduzione dell’Irpef da quattro a tre aliquote disposta dalla Legge di Bilancio dello scorso anno. L’Iripef infatti, che fino al 31 dicembre 2021 era strutturata in cinque aliquote, nel biennio 2022-2023 è passata a quattro (23, 25, 35 e 43 per cento), per poi abbassarsi nuovamente a tre aliquote dal 1° gennaio 2024 (23, 35 e 43 per cento), sempre nell’ottica di un progressivo avvicinamento a un’imposta “flat”.
Novità in arrivo anche sulla cedolare secca applicata alle locazioni brevi, che viene innalzata dal 21 al 26 per cento se il locatore nel 2024 ha dato in affitto da un minimo di due fino a un massimo di quattro abitazioni. Se invece il contribuente ha avuto solo un immobile locato con affitto breve, il prelievo della cedolare resterà fisso all’aliquota standard del 21%. Il rincaro al 26% scatta quindi dal secondo immobile fino al quarto, mentre dal quinto immobile in su l’attività verrebbe inquadrata in una vera e propria logica d’impresa, con l’obbligo conseguente per il locatore di aprirsi la partita IVA. Quindi, volendo fare un esempio pratico, se un locatore nel 2024 ha dato in affitto tre appartamenti con locazione breve, su uno di essi (a sua scelta) verrà applicata la cedolare “light” del 21%, mentre sugli altri due (secondo e terzo) quella rialzata al 26%.
Quanto alle detrazioni su lavoro dipendente e oneri, si registra per le prime (lavoro dipendente) un innalzamento da 1.880 a 1.955 euro – pensioni escluse –, mentre viene prevista sulle seconde (oneri) una riduzione di 260 euro dall’ammontare complessivo della detrazione applicata all’imposta lorda se il contribuente è titolare di un reddito superiore a 50.000 euro.
C’è infine tutto il comparto dei bonus casa. In primis il Superbonus, che per le sole spese sostenute nel 2024 applica un’aliquota al 70% spalmando la detrazione in dieci rate di pari importo. Idem per il Sismabonus, che vede anch’esso allungare il suo piano rateale da cinque a dieci rate annuali.
Sempre a proposito di rateazione del Superbonus, il Modello 730/2025 contiene anche l’opzione retroattiva per allungare a 10 rate la detrazione quadriennale già opzionata nei modelli del 2024 che erano riferiti alle spese del 2023, scongiurando così, per i contribuenti più a basso reddito, il rischio di perdere ingenti quote di detrazione nel caso sopravvenisse un limite di incapienza fiscale.
Per chiudere segnaliamo l’abbassamento da 8.000 a 5.000 euro del limite di spesa su cui potrà essere calcolato il Bonus Mobili, cioè la detrazione al 50% per l’acquisto di nuovi arredi e di grandi elettrodomestici.
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