La voce delle Sirene. Circe, la maga incantatrice, gli predice il primo pericolo a cui andrà incontro nel suo viaggio di ritorno verso Itaca: le Sirene, gli esseri magici che appaiono in mare, dalla voce che genera un irresistibile incanto. Ma quell’incanto cancella memoria e identità, trascinerà il navigatore nell’abisso. Ulisse conosce in anticipo quindi il supremo pericolo, il mistero di una voce ammaliante proveniente dal canto di esseri alati, donne e uccelli, che in mare appaiono.
Ulisse deve sfuggire a Polifemo e ai Ciclopi, a tanti pericoli; ma altri i veri nemici: il primo di tutti è un essere mostruoso, in parte donna in parte uccello, che appare su un’isola nel mare baluginante, nelle ore di bonaccia, un essere dal fascino irresistibile il cui canto trascina i naviganti verso l’abisso. «Alle Sirene prima verrai, che gli uomini / stregano tutti, chi le avvicina». Ma fuggi, gli intima e tura con cera gli orecchi ai compagni, e tu, se vuoi ascoltare, fatti legare i piedi e le mani... Ulisse ha affrontato e affronterà mostri, ma ora sa chi è il vero pericolo, del suo e del nostro viaggio nel mare della vita: ascoltare voci che incantano, mentendo, che ci fanno dimenticare noi stessi. Il pericolo mortale non è il mostruoso Polifemo: è il richiamo del Nulla.
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