Revisionismi. Sul "Corsera" ieri Paolo Mieli ospita una lettera che segnala come Baget Bozzo per entusiasmo tutto politico "rivede", sì, un testo del "Sillabo" di Pio IX su Chiesa e mondo moderno, ma ne rovescia il significato. Non sta bene. Stesso "Corsera" sette colonne, p. 33: Edoardo Boncinelli, "biologo molecolare", "legge" il II Canto dell'Inferno di Dante Alighieri, e da scienziato del Terzo Millennio fa le pulci al poeta dell'inizio del Secondo. Per lui Dante nella sua visione cristiana antropocentrica ha in fondo "un atteggiamento adolescenziale"" "di grande modestia e smisurato orgoglio, incertezza e ostinazione, capacità di porsi al centro, un centro spesso dolente, dell'universo e del suo dramma". Non va, spiega Boncinelli suadente: il ragazzetto medievale di nome Dante non conosceva - pur senza sua colpa - "Copernico, Darwin, Freud, Marx, Einstein o Hubble". Ai fortunati lettori del "Corsera" un sommarietto a tutta pagina spiega che "il suo universo, così umano perché l'uomo sta ancora al centro, presto sarà ribaltato dalla scienza". Insomma, sostiene con grande benevolenza Boncinelli, Dante Alighieri non è bocciato, ma certo rimandato in scienze. Sì, grande poeta, ma superato dalla "scienza" che ha "ribaltato" la sua visione. Per andare dove? Boncinelli non lo dice, e finisce col citare Leopardi e il suo "studio matto e disperato". Viene in mente il "Canto notturno", ma poi non lo trovi lontano anni luce da Dante. E ci ripensi: sì, va "revisionato" anche lui: non conosceva Darwin, Freud, Einstein e Hubble. Fortuna che oggi ci sono Boncinelli e colleghi! Che "Commedia" scriveranno?
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