Quel percorso accidentato che porta alla vera fede
sabato 31 agosto 2024
Quante e quali vie misteriose percorre l’anima prima di trovare la luce: ogni credente ha una sua storia e ogni storia ha le sue traversie. Lineare o accidentato che sia, ciò che conta nell’itinerario che porta a Cristo è arrivare a riconoscere nel suo volto la verità. I santi Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo non erano “discepoli perfetti”, anche se in qualche modo avevano seguito da lontano Gesù e ne erano affascinati, tuttavia, nel momento estremo, quando Cristo offrì se stesso sul Calvario, essi non ebbero paura di mostrare la loro fede. Secondo i racconti evangelici Giuseppe era un membro del Sinedrio, «che aspettava anche lui il regno di Dio» e, scrive Luca, era una persona «buona e giusta». Nicodemo, invece, viene descritto nel Vangelo di Giovanni (unico testo neotestamentario che ne parla) come uno dei «capi dei Giudei». Entrambi erano colpiti dal «Maestro» e dalle sue parole, ma si nascondevano per timore, avvicinando Gesù di nascosto o di notte per la loro posizione “in vista”. Una posizione che permise loro, però, di chiedere di poter seppellire Gesù e quindi di fare una professione piena di fede. Proprio a Nicodemo viene attribuito un vangelo apocrifo tutto dedicato alla Passione di Gesù. Altri santi. Sant’Aristide Marciano, filosofo (II sec.); san Raimondo Nonnato, religioso (1200-1240). Letture. Romano. 1Cor 1,26-31; Sal 32; Mt 25,14-30. Ambrosiano. Dt 11,1-8a; Sal 98 (99); 1Tm 6,11b-16; Gv 14,21-24. Bizantino. 1Tim 2,1-7; Lc 4,16-22. t.me/santoavvenire © riproduzione riservata
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