mercoledì 3 novembre 2021
Le immagini del G20 passate su tv e giornali hanno offerto un'idea molto chiara dell'Italia che possiamo riassumere nella parola “accoglienza”. Il summit si sarebbe potuto svolgere anche in un capannone isolato (invece ci fanno i rave party), blindati e isolati da tutto e da tutti... ma non sarebbe stata la stessa cosa. Quanto gioca nella diplomazia l'esperienza di relazione di fronte a qualcosa di bello, ma anche di buono? Sicuramente un ruolo ce l'ha, soprattutto nell'attenuare tensioni, favorendo la predisposizione all'ascolto. Per questo va preso sul serio questo aspetto che caratterizza l'Italia che è l'accoglienza, la convivialità, molto spesso calpestata quando in un bar o in un ristorante c'è chi pensa di avere di fronte numeri e non persone. E l'involuzione inizia dal banconista che ti chiede cosa prendi per colazione (magari ordini del salato) e ti appioppa subito il caffè, che non è una bibita da accompagnamento, ma il finale, molto spesso sorseggiato freddo. È un particolare, intendiamoci, che tuttavia dice che la professionalità dell'accoglienza significa immedesimarsi con chi hai di fronte, essere attento a quei minuti di sosta, anziché parlare a voce alta con il collega di orari di lavoro e questioni private. Il gusto dell'accoglienza dovrebbe diventare materia di insegnamento, ma da più parti si lamenta che, in assenza di personale, latita anche l'invio di curriculum, soprattutto da parte dei giovani. Un paradosso che non si spiega in un momento in cui cresce la povertà e quindi la necessità di lavorare. A Vighizzolo d'Este, i pizzaioli “contemporanei”, quelli che hanno scelto la strada della cosiddetta pizza gourmet, si sono ritrovati per il loro congresso annuale, Pizza Up, promosso in presenza dal Molino Quaglia. E questi temi sono riecheggiati in una tavola rotonda dove si è parlato anche di gestione di una situazione non facile, pensando che l'ultimo consesso aveva messo a tema l'empatia. Come si fa a coniugare questo aspetto che ha a che fare con l'accoglienza con la necessità di far tornare i conti? Ancor più ora che fra i vari problemi del clima si torna a parlare dei forni a legna dispensatori di particelle di Pm10, per cui sarebbe auspicabile una manutenzione più frequente delle canne fumarie e una serie di accorgimenti sull'uso della legna e sulla lavorazione delle farine. Sono sfide che coinvolgono lavoratori alla ricerca di una serenità, sotto tutti i punti di vista. Anche quella di essere corresponsabili, nel proprio piccolo, del grande tema legato all'ambiente. L'accoglienza significa, anche, questa assunzione di responsabilità.
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