mercoledì 29 marzo 2017
L'ennesima ricerca del Censis afferma con certezza che è aumentata la spesa alimentare degli italiani (+ 14,3%). E mentre sei lì a pensare alle cause, leggi il sondaggio Doxa che invece dice: "Gli italiani cucinano sempre di meno, siamo dietro a inglesi, francesi e tedeschi". E a questo punto smetti di pensare e ti chiedi: come fanno a tornare i conti? Davvero in Italia cuciniamo meno degli inglesi? E se sì, cosa ne facciamo del record di spesa che ha sottolineato il Censis? Delle due l'una, o aumenta lo spreco di cibo
oppure si acquistano sempre più piatti pronti: sono solo da scaldare... ma di questo indizio non abbiamo conferma, mentre in Germania una cosa è certa: le macellerie stanno scomparendo e in 30 anni si sono ridotte della metà. La colpa? Della grande distribuzione che vende porzioni già pronte all'uso. Quella di avere il pret a manger è una tentazione troppo forte che sta facendo proseliti. Il problema è che questi proseliti arrivano nei ristoranti, ossia nei luoghi dove ci si reca per avere ciò che non avresti a casa. Ma se il "grande" ristorante ti scalda una zuppa o una materia prima già preparata e acquistata altrove che serve? Un po' di amarezza te la senti, non foss'altro per la delusione di trovare il medesimo piatto a 1.000 chilometri di distanza. Questa dell'omologazione della cucina verso l'alto è un tema posto lunedì sera da Report su Rai 3, dove l'eccezione era il cuoco che andava a fare la spesa al mercato, mentre chi addirittura faceva parte di un'associazione ministeriale di "ambasciatori del gusto italiano" sembrava non rendersi conto che la materia prima che acquistava e proponeva ai suoi clienti era straniera. Il camioncino gourmet per alta ristorazione ormai ti seleziona tutto togliendoti il pensiero..., ma anche la conoscenza, che poi finisce nell'incoerenza. E sempre in tema di ristoranti, qualcuno sta bollando come anacronistico il costo del coperto, che i ristoratori si tengono stretti, dopo aver scoperto che il cliente chiede un piatto in meno rispetto al passato. E dire che il coperto era nato quando si andava nei locali portandosi il cibo da casa. Quasi quasi vien voglia di tornare a far lo stesso, visto che la materia prima che possiamo procurarci è la medesima, anzi magari meglio: tanto vale pagare solo il coperto, come si paga il "diritto di tappo", dopo che ci si è portati la bottiglia da casa. È un'idea, giusto per pensare al locale del futuro, che non sarà (neppure fra cinque anni), quello cristallizzato di oggi che mira alla cosiddetta alta cucina. Già, quella che in troppi casi ha il naso di Pinocchio, mentre bisogna andare a cercare un nuovo senso di autenticità nelle nuove osterie. Ma non ci risulta che queste ultime siano ambasciatori ministeriali del Made in Italy. E perché?
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