giovedì 27 settembre 2007
«Una bellissima cerimonia religiosa nel trigesimo della morte». Ieri su "Liberazione" (p. 1) Rina Gagliardi soddisfatta e meravigliata per una Messa celebrata lunedì sera a Santa Maria in Trastevere dal cardinale Achille Silvestrini e dal parroco Don Matteo Zuppi in ricordo di Bruno Trentin. "Bellissima"? Sì. C'ero anch'io: soddisfazione condivisa. Ma la meraviglia? Gagliardi è sorpresa perché il cardinale legge il Vangelo di Matteo sul "giudizio finale": pare scoprire oggi che nella fede cristiana e cattolica la salvezza, per decisione del "Principale" e non di questo o quel prete, non viene da appartenenze puramente "religiose" o devozionali, ma dalla concreta ricerca della giustizia e dalla pratica dell'amore per l'uomo: "Avevo fame, e mi avete dato da mangiare"'Ma è così dall'inizio, 2000 anni e più. Oltre il Vangelo c'è Paolo - "Chi pratica la giustizia è gradito a Dio" - poi i Padri della Chiesa, poi i Papi, e il Concilio'E allora? Allora ritardi ideologici e pregiudizi sono vivissimi. Pura attualità! Sempre ieri in tante pagine domina un singolare complesso di inferiorità "laica": la paura che la Chiesa parli. Se Papa e Cei dicono la loro è protesta: "Tutti i veti del Vaticano"("Repubblica", p. 1) e "Liberazione", "Unità"': non vale! Di più: se un credente che fa il teologo, magari discutibile nella fede, dice che vuol dialogare con chi comunque ragiona e cerca, ecco che il Galimberti filosofo ("Repubblica", p. 52) gli dice no: "La Chiesa impone la sua fede", e allora tu prima devi perderla del tutto e comunque, la tua fede, poi parliamo! Una ragione sorda'
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