martedì 25 luglio 2023
Da quando appare, lì, accanto al camino, china a cuocere i ceci e a spazzare, per coricarsi poi sulla cenere, suo unico lettino, Cenerentola inizia la sua vita senza fine, non solo nella fiaba dei fratelli Grimm. Rivive in altre fiabe, spesso, mascherata, in tante giovani protagoniste di romanzi, e poi nella commedia, nel cinema. La prima immagine, quella della povera ragazza china sulle ceneri, col volto sporco di nerofumo, è inscindibile dalla seconda, quella finale e trionfale della bellissima giovane che danza sfavillante col principe a corte, e che sarà da questi cercata, ritrovata, portata via in sposa. Inscindibile, ma più forte: conosciamo tante storie a lieto fine, ma in questo caso l’esito finale è, più che propiziato, sancito dalla condizione d’origine, dalla polvere. Cenerentola, nel suo giaciglio di ceneri, col volto velato di cenere, è l’inconsapevole regina dell’elemento originario e finale dell’esperienza umana. Nella sua umiltà e nella sua umiliazione convive con la polvere che fummo e che saremo, e con quel tipo di polvere che attesta l’esistenza del fuoco, dell’elemento che arde e divora, dell’amore. Ma, partendo dalla polvere, raggiunge la felicità perché in lei, custode della polvere, vivono e appariranno bellezza e splendore. La vita è anche ricca e generosa. © riproduzione riservata
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