Rigore e misercordia, verità e amore: per un cristiano questi valori s'incontrano nell'autentica testimonianza del Vangelo, che sa "comporre armoniosamente la fedeltà ai principi dogmatici con il rispetto dovuto ad ogni persona". Lo ricorda l'eredità di san Pietro Canisio, che fu l'ottavo membro a unirsi alla Compagni di Gesù fondata da sant'Ignazio di Loyola. A Canisio Benedetto XVI dedicò l'udienza generale del 9 febbraio 2011, quando il Pontefice ripercorse gli sforzi di questo santo per rivitalizzare la fede cattolica in una Germania in cui andava diffondendosi la Riforma luterana. Era nato nel 1521 a Nimega e aveva studiato diritto canonico a Lovanio e diritto civile a Colonia, dove divenne prete nel 1546. In questa città lesse gli Esercizi spirituali di sant'Ignazio, avvicinandosi al suo carisma. Prima tappa del suo ministero fu la Baviera, lasciando un segno profondo: tutto, sottolineava Ratzinger, gli fu possibile solo grazie alla profonda amicizia personale con Gesù. Morì a Friburgo nel 1597 ed è dottore della Chiesa.
Altri santi. San Michea, profeta (VIII sec.); beato Domenico Spadafora da Randazzo, domenicano (1450-1521).
Letture. Romano. Cant 2,8-14; Sal 32; Lc 1,39-45-
Ambrosiano. Rt 2,19-3,4a; Sal 17 (18); Est 7,1-6; 8,1-2; Lc 1,57-66.
Bizantino. Eb 12,25-28;13,22-25; Mc 10,2-12.
t.me/santoavvenire
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