mercoledì 6 settembre 2023

La città di Atene, tributaria di Creta, inviava ogni nove anni sette ragazzi e altrettante ragazze in sacrificio.
Venivano condotti nel Labirinto, palazzo immenso senza vie di uscita, costruito da Dedalo, e divorati dal Minotauro, il mostro metà umano e metà taurino, nato dal rapporto contro natura della regina Pasifae con un toro.
Il mito, narrato da Ovidio nelle Metamorfosi, vede giungere all’isola retta dal re Minosse, tra i giovani destinati al sacrificio, un eroe, Teseo, che, grazie al proprio valore riuscì a uccidere il Minotauro.
Fondamentale il filo che Arianna, la principessa, gli aveva dato all’ingresso nel Labirinto, e con cui lo aveva guidato, fino all’uscita. Così facendo la figlia del re Minosse, complice dell’uccisione del fratellastro, si condannava a morte o all’esilio.
Ma non esitò, per amore. Appena uscito vittorioso dal Labirinto Teseo fece vela con Arianna, per evitare che lei fosse catturata e giustiziata. Approdarono su un’isola deserta, per ripartire, il mattino seguente, verso Nasso.
Ma quando si svegliò di colpo, all’alba, Arianna non vide più Teseo, che era fuggito, di notte, abbandonandola. Lo chiamò per ore, disperata. Quando apparve Dioniso, il dio d’Oriente, della vite e dell’ebbrezza. Si amarono all’istante, lui la mutò in stella.
Ora brilla nel cielo.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: