Il cristianesimo si è interessato costantemente al tema della gioia. C'è, per esempio, uno dei Fioretti che vede la gioia protagonista, ma non una gioia qualsiasi. Al centro della storia sta la «perfetta letizia». Un giorno - così si racconta -, mentre san Francesco camminava in pieno inverno, quasi congelato da un'ondata di freddo che non accennava a placarsi, frate Leone gli domandò: «Padre, ti prego, dimmi dov'è la perfetta letizia». E Francesco: «Immagina che noi giungiamo a Santa Maria degli Angeli, inzuppati di pioggia, quasi assiderati dal freddo, infangati, afflitti di fame, e che picchiamo alla porta del luogo, e che il portinaio venga a dirci, adirato: "Chi siete?", e che noi spieghiamo: "Siamo due dei vostri frati", e che costui dica: "Non dite il vero, anzi siete due impostori che andate rubando le elemosine dei poveri. Andate via». Immagina allora che noi restiamo fuori, nella notte, senza riparo, esposti alla neve, divorati dalla fame. Se tutto questo noi sosterremo pazientemente senza turbarcene, senza mormorare contro il portinaio, anzi pensando umilmente che quel fratello in realtà ci conosce e che Iddio lo ha fatto parlare contro di noi... Se sopporterai tutto questo con amore, ebbene saprai, frate Leone, che cos'è la perfetta letizia».
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