E noi chi vogliamo servire? Le logiche dei potenti, la smania di visibilità del mondo oppure la delicatezza della verità e la misericordia del Vangelo? La memoria di oggi, sant’Agapito I, che fu Papa dal 13 maggio 535 al 22 aprile 536, ci spinge a riflettere su cosa significa autorità e autorevolezza per chi crede nel Dio di Gesù Cristo. Agapito, infatti, fu eletto in un periodo storico che vide l’imperatore d’Oriente Giustiniano conquistare la rimanente parte del Medio Oriente e gran parte dell’Africa nordorientale, già regno dei Goti. L’obiettivo finale era Roma: per questo aveva inviato il suo generale Belisario in Italia. Dopo lo sbarco in Sicilia l’esercito era arrivato a Napoli. Il principe ostrogoto Teodato riuscì però a costringere papa Agapito ad intraprendere un duro viaggio verso Bisanzio, con lo scopo di convincere l’imperatore a desistere dalla sua impresa. Giunto a Costantinopoli, Agapito fu accolto con tutti gli onori ma non riuscì a far desistere Giustiniano dai propositi di conquista dell’Italia. La missione di Agapito, però, non fu vana perché il Papa riuscì a far allontanare il patriarca Antimo, eretico monofisita, e a insediare il patriarca Menas, garante dell’autentica fede. Dopo le fatiche del viaggio, però, Agapito si ammalò gravemente e morì: aveva profuso tutte le sue energie nel servizio alla verità, trasformando l’obbligo imposto da un’autorità senza autorevolezza in un’occasione per far risplendere il Vangelo.
Altri santi. San Leonida, martire (II-III sec.); beato Francesco da Fabriano, religioso (1251-1322).
Letture. Romano. At 6,1-7; Sal 32; Gv 6,16-21.
Ambrosiano. At 5,17-26; Sal 33 (34); 1Cor 15,12-20; Gv 3,31-36.
Bizantino. At 5,21-32; Gv 6,14-27.
t.me/santoavvenire
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