Dalle Metamorfosi di Ovidio, con l’Odissea il libro più meraviglioso dell’abbacinante letteratura dei greci e poi dei romani, una storia magnifica di trasformazione e amore, di come l’amore può compiere un miracolo: quella di Alcione. La regina non vuole che il marito, l’amatissimo Ceice, parta per un viaggio in mare. Lo teme, vorrebbe almeno condividerlo, ma è impossibile. Ceice, soffrendo, la saluta sulla riva, certo che la rivedrà presto.
Ma i presagi della moglie si avverano, una tempesta colpisce la nave, Ceice affoga invocando il nome di Alcione. Che, ignara, continua a pregare Giunone al suo tempio, e lei, la dea, per giustizia e pietà, invia Morfeo, dio del sonno, a rivelare ad Alcione dormiente che il marito Ceice è affogato.
La donna impazzisce dal dolore, corre sulla spiaggia dove l’aveva visto partire, vede un corpo galleggiare sul mare, ne ha pena, poi vi riconosce il cadavere del marito: e si lancia nell’acqua, verso di lui. E mentre ciò accade il suo corpo si muta in quello di un bianco uccello, le braccia divengono ali, lei, elegante uccello marino, scende sul corpo di lui, lo bacia: Ceice si ridesta, tornando in vita assume anch’egli forma, bianchezza e ali di un uccello di mare. Vivono felici, sugli scogli, volano dal nido sulle onde. The miracle of love, cantano gli Eurythmics
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