Un monaco che operava segni miracolosi, una presenza religiosa le cui radici erano in Africa, una biografia incerta ma una santità attestata dall'affetto e dalla devozione dei fedeli. Sono questi gli "ingredienti" della storia di sant'Agnello di Napoli, la cui vita può essere ricostruita soprattutto grazie a un testo scritto nel decimo secolo da un suddiacono napoletano che era stato guarito per intercessione di Agnello. Si apprende così che questo monaco e abate compì segni prodigiosi anche in vita. Di lui si sa che morì all'età di 61 anni tra il 590 e il 604, forse nel 596, e che fu alla guida del monastero, probabilmente di regola basiliana, fondato da un vescovo di Abitina in Africa, Gaudioso Settiminio Celio, fuggito nel V secolo dall'occupazione dei Vandali.Altri santi. San Pompeo di Pavia, vescovo (IV sec.); san Giovanni della Croce, sacerdote e dottore della Chiesa (1540-1591). Letture. Is 61,1-2.10-11; Lc 1; 1 Ts 5,16-24; Gv 1,6-8.19-28. Ambrosiano. Is 11,1-10; Sal 97; Eb 7,14-17. 22. 25; Gv 1,19-27a.15c.27b-28.
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