È davvero possibile "amare" la sofferenza? La risposta è ovviamente no, eppure per alcuni santi le ferite dell'umanità sono state degli autentici "varchi" aperti sulla vita di Dio. E questa è stata anche l'esperienza della beata Beatrice di Ornacieux, monaca francese vissuta nel XIII secolo. Nata a Ornacieux, nei pressi di Grenoble, nel 1260, a 13 anni entrò nella Certosa di Parménie. Fu poi mandata a fondare un nuovo monastero ad Eymeux con due sue compagne certosine, Luisa Alleman di Grésivaudan e Margherita di Sassenaye. Il nuovo monastero si arricchì presto della presenza di nuove monache, che scelsero di unirsi a Beatrice nonostante l'estrema austerità di vita richiesta. Devota della Passione di Cristo, Beatrice divenne vera «apostola della sofferenza»: la guardava con gli occhi di Dio. Morì nel 1303 o 1309.Altri santi. Santa Caterina d'Alessandria, martire (III-IV sec.); san Mosè di Roma, martire (III sec).Letture. Dn 5,1-6.13-14.16-17.23-28; Dn 3; Lc 21,12-19.Ambrosiano. Ez 6,1-10; Sal 31; Abd 1,19-21; Mt 12,22-32.
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