Memoria, storia e confusioni. Sulla "Stampa", ieri, Pierluigi Battista ricorda sorridendo che Piero Sansonetti ha scritto sull'"Unità" che in quel giornale "nessuno ha mai avuto dubbi sulla natura dittatoriale della Cuba di Fidel Castro", Non solo. Sansonetti si è chiesto perché mai si continui ad associare a Castro il Che: "Che c'entra Che Guevara col dittatore Fidel Castro? Niente". Perbacco: niente! Giusto, da quelle parti. Lì molti sostengono ancora che anche Togliatti con Stalin non c'entrava proprio niente. Niente! Come la cultura storica di chi, sempre "Unità" di ieri, ha scritto che il Papa ha beatificato "frate Marco d'Aviano, protagonista della liberazione di Vienna dall'assedio ottomano del 1863 (sic!)". 1863 e assedio ottomano? Errore di due secoli e qualche confusione in testa. Come quella che - sempre sul beato Marco d'Aviano - rivela ieri un lettore del "Corsera", chiedendo se "il senso della pace armata rappresentata da Marco d'Aviano coincida con il senso della pace irenista espresso da Giovanni Paolo II", che pure lo ha fatto beato. Infatti "la pace nella giustizia" difesa con forza dal Papa ha nulla a che vedere con l'irenismo, che come tale è complice di ingiustizia e prepotenza. Ultima confusione, più terrestre. Ancora "Unità", ieri: il democraticissimo Paolo Flores d'Arcais protesta contro chi ha detto "inaccettabile" il trattamento inferto in piazza al segretario Cisl Savino Pezzotta, cui non è stato consentito di parlare. No, quello è stato un segno di "dissenso democratico"! Già: anche nei paesi del socialismo reale c'era "democrazia". Infatti non ti facevano parlare. D'Arcais ha qualche nostalgia in ritardo?
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