«Da parte nostra dovremmo cercare di staccare la spina che collega il mondo Vaticano alla Casa Bianca e ai suoi dollari. Non sarà facile, ma è necessario. Non tanto per l'Evangelo, quanto per la democrazia e per la pace». Solenne domenica "Il Manifesto" (p. 2). A parte il plurale di maestà e il linguaggio medico che vorrebbe "staccare la spina" al malato scomodo, e a parte la secondaria rilevanza data all'Evangelo " è libertà di opinione " colpisce la coincidenza: leggo queste righe mentre Benedetto XVI all'Angelus usa termini durissimi per il capitalismo e la «logica del profitto che crea poveri» e produce «gravi ingiustizie», come in particolare «l'emergenza fame e quella ecologica». E non dice «dovremmo»: «Dobbiamo scegliere tra egoismo e solidarietà»! Allora qualcuno ha già staccato la spina? O essa è solo invenzione di parte. E poi? Poi ieri su molti giornali rilievo al grido del Papa: p. es. "Corsera" (p. 1 e 10), "Messaggero" (1 e 15) e "Mattino" (1 e 8). Non tutti: "Repubblica" se la cava con un pezzettino a p. 21. E "La Stampa"? Niente " tema troppo scomodo " ma una pagina intera molto frou frou, la 16 " "Sul web le talari di Wojtyla" " firmata Galeazzi su reliquie di Giovanni Paolo II offerte per beneficenza e la 19 tutta sull'eccesso di peso di un altro Galeazzi. Niente anche sull'"Unità", che nel supplemento "comico"(?) deride pesante i cattolici e la loro "laicità sexy". E sul "Giornale"? Niente. O hanno licenziato i vaticanisti, oppure è altro: un papa anticapitalista dà un fastidio "bipolare". E "Il Manifesto"? Censura? No. Ieri era lunedì: non è uscito. Vediamo oggi"
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