Se curiamo la memoria delle ferite inferte dalle voci portatrici di odio saremo forti, perché sapremo riconoscere quando spira il vento della violenza. E il sacrificio di san Massimiliano Maria Kolbe ci mostra che sono gli umili a lasciare i segni più profondi nella storia: lui che per i nazisti era solo il prigioniero 16.670 del blocco 14 ad Auschwitz, portò l'immensa luce dell'amore di Dio in quel tremendo buco che distruggeva la dignità di chi vi si trovava. Aveva camminato tutta la vita in quella luce e alla fine si offrì al posto di un altro prigioniero destinato al bunker della fame. Nato a Zdunska Wola nel 1894, francescano nel 1910, prete nel 1918, tra il 1930 e il 1936 fu missionario in Oriente. Fondò il “Cavaliere dell'Immacolata”, periodico da milioni di copie. Catturato dai nazisti, il 28 maggio 1941 arrivò ad Auschwitz, qui morì il 14 agosto.
Altri santi. San Marcello di Apamea, vescovo e martire (IV sec.); santi Martiri di Otranto (1480).
Letture. Dt 34,1-12; Sal 65; Mt 18,15-20.
Ambrosiano. 2Sam 11,2-17.26-27;12,13-14; Sal 50 (51); Lc 11,9-13.
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: