Sono i martiri come il beato Andrea Iscak a ricordarci che la nostra libertà è anche il frutto della volontà di rendere omaggio alle innumerevoli vittime delle ideologie del XX secolo. Vittime tra le quali i testimoni della fede occupano un posto particolare perché il loro sangue versato ha piantato il Vangelo nel cuore dell'Europa contemporanea. Iscak era nato a Mykolaiv nella regione di Lviv (o Leopoli) in Ucraina il 23 settembre 1887. Studiò teologia tra Leopoli e Innsbruck: proprio in questa città arrivò al dottorato nel 1914 e fu ordinato prete per la comunità di rito bizantino dell'archieparchia di Lviv degli Ucraini. Quattordici anni dopo, nel 1928, divenne docente all'Università di Lviv e parroco di un villaggio nei pressi della città, Sykhiv. Qui il 26 giugno 1941 venne ucciso dai soldati sovietici in ritirata.Altri santi. San Vigilio, vescovo e martire (IV-V sec.); san Josemaria Escrivá de Balaguer, sacerdote (1902-1975). Letture. Gen 17,1.9-10.15-22; Sal 127; Mt 8,1-4.Ambrosiano. Dt 24,10-22; Sal 18; Lc 7,24b-35.
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