«Meglio morire che peccare» Una delicatezza che converte
sabato 6 luglio 2019
La purezza è ancora una virtù, anzi, è la più profetica delle virtù. La storia di santa Maria Goretti ci ricorda che la delicatezza del Vangelo è il tesoro più prezioso per costruire una vera società di pace. Nata nel 1890 a Corinaldo (Ancona), fin da piccola si era ripromessa di «morire prima di aver compiuto qualche peccato». Così fu, e la sua morte divenne anche seme di conversione per il suo assassino. Con la famiglia era andata a vivere a Paliano e poi a Ferriere di Conca (frazione di Latina). Il 6 maggio 1900 il padre, mezzadro, morì di malaria e così i Goretti dovettero dividere la casa con i Serenelli. Il giovane Alessandro Serenelli, di 18 anni, aveva messo gli occhi su Maria e il 5 luglio 1902 la aggredì tentando di stuprarla, pugnalandola a causa della sua resistenza. Maria morì il giorno dopo, perdonando il suo assassino.
Altri santi. Beata Maria Teresa Ledochowska, vergine (1863-1922); san Romolo di Fiesole vescovo e martire (IV sec.).
Letture. Gen 27,1-5.15-29; Sal 134; Mt 9,14-17.
Ambrosiano. Lv 19,1-6.9-18; Sal 96 (97); 1 Ts 4,1-8; Lc 6,20a.27-35.
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