domenica 9 settembre 2007
Invidia pura e senza confini politici. Denise Pardo ("Panorama", 13/9, p. 48: "Concezionisti in embrione") ce l'ha gentile con ciò che chiama "l'embrione della Cernobbio cattolica", e proprio mentre è in corso quella laica, "l'eretico Convegno Ambrosetti". Lamenta: "la lobby dei Concezionisti guidata da Padre Aurelio Mozzetta" ha promosso una commissione di lavoro che si occuperà di etica ed economia. E allora? Arriccia il naso. Per segnalare errori? No. è invidiosa e lo squaderna: quelli - la lobby dei Concezionisti - a parte gli sponsor illustri, che a suo dire sono cattolici come il cardinale Laghi e mons. Fisichella, e laici come Gianni Letta, Massimo D'Alema, Cesare Romiti, Lucio Caracciolo e il banchiere Profumo - sono "i frati della pelle: possiedono l'Idi a Roma, il più grande istituto dermatologico del mondo", e poi "il Nerviano Medical Sciences, maxicentro di ricerca biomedica", e "un'università-ospedale a Tirana", e "pure l'Elea, ex scuola di formazione di Adriano Olivetti"! Mamma mia che impressione! E allora? Malpelo non sa se le cose stiano proprio così. Come paziente conosce l'Idi, e gli sta benissimo, ma messa così è invidia distillata: cattolici e preti, per Pardo e Co, non dovrebbero esistere, ma se esistono - purtroppo esistono! - non debbono concorrere con loro! Non vogliono concorrenti, certi laici ridicolmente infantili che per il veleno non hanno bisogno di vipere: autoprodotto. Vale - ecco il bipolarismo - anche per Augias
("Repubblica", 7/9, p. 24: "Se i pellegrini diventano business"): i pellegrinaggi ci siano, ma se muovono danaro no, lo vogliamo tutto noi.
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