«Classifiche»: titolo giovedì sul "Corsera" (p. 47) per una lettera che chiede come mai «nelle classifiche dei libri più venduti» ci sia tanto successo per tre "saggi" (definizione nel caso molto ironica, Ndr) antireligiosi in cui «i milioni di credenti sono trattati da "stupidi" o "cretini"». E Sergio Romano risponde così: «Per una vecchia consuetudine le classifiche non comprendono i libri di informazione e volgarizzazione religiosa. Se essi venissero inclusi sarebbero quasi sempre ai primi posti». "Consuetudine vecchia", e irragionevole. Un fatto a conferma: nelle librerie "cattoliche" - Paoline, Leoniana, Ancora, Queriniana ecc.) - trovi anche i libri "laici", compresi quelli antireligiosi, ma se vai da Feltrinelli, Rinascita, Mondadori trovi (quasi) sempre solo quelli "laici". Sì: anche gli struzzi hanno la "vecchia consuetudine" della testa sotto la sabbia. In tema, stesso "Corsera" (p. 51), anche una sortita di Luciano Pellicani - già devoto "socialista" intellettuale nell'era pre-Tangentopoli a "Mondo Operaio" - che ora tutto entusiasta e polemico annuncia "urbi et orbi" che le radici dell'Europa di oggi sono «più (ohibò! Ndr.) pagane che cristiane», e a piè di pagina l'annuncio di un Convegno di «risposta laica ai fondamentalismi religiosi» tenuto a Roma. Ne ho già scritto qualcosa ieri. Un triste e sconsolato monologo a quattro o cinque voci di nostrani guru del fondamentalismo laicista in armi. Contro l'uso terroristico delle religioni e contro il fondamentalismo "religioso" islamico? No. Solo contro Benedetto XVI, la Cei e il cattolicesimo italiano. La solita testa, e i soliti str'uzzi!
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