sabato 20 settembre 2003
Il 20 settembre e Roma: un binomio. Oggi S.P.Q.P. e S.P.Q.R.: due sigle. Ieri mattina a "Radio Radicale", verso le 9, il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, leghista, dichiara di sentirsi disgustato e malcontento - "come i nostri militanti", si premurava di aggiungere - ogni volta che nei documenti trova riferimento a "Roma capitale". Non sa, forse, il vicepresidente del Senato, che nei fatti sta a Roma, quanto disgusto e malcontento provano tanti, anche non "militanti", di fronte a certe sparate dei suoi. Ma è libertà. La nostra è anche quella di pensare, un po' per celia, che S.P.Q.P. sono (un po') pazzi questi padani. Subito dopo, sempre a "Radio Radicale", una voce ispirata, che in questi giorni si ascolta spesso, quasi un "muezzìn" dal minareto di Pannella, proclamava che i radicali, per questo 20 settembre, gridano: «No Vatican, no Taliban», e celebrano una 2-3 giorni anticlericale, in ricordo di Porta Pia. Talebani e Vaticano sullo stesso piano! Non si rendono conto - nel caso migliore - della enormità dell'affermazione. Il bello è, tuttavia, che si meravigliano che nessuno fa eco alla loro iniziativa e al loro grido di battaglia. Si sentono soli e ne provano stupore. A Malpelo si consentirà di ricordare che certi discorsi radicali evocano alla mente, ancora una volta, quel paziente che, affacciato alla finestra del manicomio, chiede trafelato ai passanti: "Quanti siete, là dentro?" E poi si meraviglia che in pochi lo ascoltano. Ma sì: S.P.Q.R. sono (un po') pazzi, questi radicali...
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