In quanto presidente dell'associazione Amici della Scala, Anna Crespi Morbio è stata ed è in contatto con direttori d'orchestra, costumisti, danzatori, scenografi, coreografi, manager, insomma con tutti gli artisti che hanno reso e rendono grande il tempio scaligero. Ho scritto «in contatto», ma più spesso si tratta di amicizia, di frequentazione cordiale. La presidente non tiene soltanto per sé quel grande patrimonio di esperienze culturali, e ne rende partecipi i lettori del suo nuovo libro, Dialoghi con gli Amici (Jaca Book, pagine 288, euro 25). Nella prima parte, trentuno interviste amabilmente colloquiali che è facile collocare – per chi c'è stato – nei saloni della sede degli Amici, tra specchiere, marmi, divani, quadri, sculture antiche e nuove. Le domande sono sempre rispettose, le risposte sorridono di complicità. È simpatico ascoltare Carla Fracci che racconta della sua adolescenza di contadinella e della folgorazione quando vide la prima volta alla Scala Margot Fonteyn: «Mi sono trovata di fronte alla Bellezza in persona». La scrittrice Marta Morazzoni ha una battuta politicamente scorretta: «Trovo ridicole le quote rosa, pensare che in un'istituzione ci debba essere un numero pari di uomini e di donne. È una concezione che va contro l'individuo. Sono rivendicazioni faziose». La presidente, a volte, tenta con poco successo di portare gli interlocutori sui temi naturalistici ed ecologici. Giorgio Forattini: «Pur amando il verde, mi piace vivere in città, tra la gente». Margherita Palli, grande scenografa: «Amo i luoghi, non è detto che si tratti solo di natura. Amo la campagna come la piazza». Sono intervistati anche finanzieri come Francesco Micheli, architetti come Alberico Barbiano di Belgiojoso, imprenditori come Umberto Paolucci, e c'è anche don Antonio Mazzi. Salvatore Carrubba, che da assessore alla cultura molto ha fatto per Milano, attualmente è presidente del Piccolo Teatro: «Mi ha sorpreso molto piacevolmente il fatto che sia stata la giunta del sindaco Pisapia con l'assessore Del Corno a chiedermi di diventare presidente del Piccolo Teatro. Io sono stato assessore in una giunta di altro colore politico. Non ho tessere di partito e non sono iscritto a nessun gruppo politico, però insomma, tutti sanno come la penso; e mi ha fatto piacere che il sindaco Pisapia mi abbia chiesto di svolgere questo incarico, benché io non mi fossi schierato con la sua parte politica». Tutto ciò è molto milanese, del meglio di Milano. La seconda parte del libro è dedicata ai “Dialoghi dell'immaginazione”. Non secondo il collaudato schema delle “Interviste impossibili”: si tratta invece di brevi storie, di fiabe, di rivisitazioni, di conchiglie di memoria attribuite o attinenti a trentatré personaggi d'ogni tempo, da Jane Austen, ad Andrea Zanzotto, passando per Ingmar Bergman, Madame Bovary, Paul Cezanne, Isadora Duncan, Umberto Eco, Carlo Maria Martini, Medea, Peter Pan, William Shakespeare, Oscar Wilde. Una rassegna molto originale, illuminata dai disegni a punta secca di Luisa Spinatelli, scenografa e costumista scaligera.
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