domenica 1 dicembre 2013
Anche il prof. Carlo Flamigni, ginecologo noto per il suo impegno a favore di contraccezione, aborto, fecondazione artificiale eccetera, ha detto la sua (l'Unita, 28 novembre) sulle cure sperimentali a base di cellule staminali al centro di una polemica tra la medicina ufficiale, la folla dei malati e i divieti ministeriali. Flamigni ritiene che si debbano «ascoltare i nostri ricercatori». Opinione non originale ma accettabile. Da rifiutare, invece, alcune sue successive affermazioni. «Debbo cominciare – scrive – con una premessa: la medicina non è una scienza e non possiede verità assolute. È, invece, una disciplina empirica che vive sui consensi. I medici si confrontano con una serie di perplessità molte delle quali […] hanno bisogno di una soluzione razionale». Come fa, allora, Flamigni a sostenere categoricamente, poche righe dopo, che «è disonesto affermare che la cosiddetta pillola del giorno dopo è embrionicida, perché l'Organizzazione Mondiale della Sanità, basandosi sui consensi dei suoi ricercatori, ha detto che non è così». E che è ugualmente «disonesto affermare che la gravidanza comincia dal concepimento, perché la stessa Organizzazione ha stabilito che l'inizio della gestazione coincide con l'impianto dell'embrione in utero». Nemmeno queste sue sono verità assolute. Al massimo sono pareri. L'Oms è una «organizzazione», non un magistero né una cattedra di filosofia. E difatti basta la sola ragione a capire che, gravidanza iniziata o no, quando un embrione viene espulso, è comunque un aborto. E anche perché la gravidanza, iniziata o no, è una condizione della donna, che non muta l'essenza autonoma dell'embrione, il quale è tale appena dopo la fecondazione e anche prima e dopo il suo impianto nell'utero. Tempo fa, in un suo libro ("Figli dell'acqua, figli del fuoco", Ed. Pendragon), il prof. Flamigni aveva ricordato una sentenza di Voltaire: «Il dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola. Solo gli imbecilli sono sicuri di ciò che dicono».MATEMATICA E CRETINIIl "famoso" matematico Piergiorgio Odifreddi era stato accusato, qualche settimana fa, di "negazionismo" per un suo sgangherato giudizio sui campi di sterminio nazisti. Martedì 26 novembre, su Il Fatto Quotidiano, ha negato di esserlo, perché – ha detto– «sono una persona educata». Non molto tempo fa, infatti, diede del «cretino», derivandolo dal francese chrétien, ai due miliardi di cristiani nel mondo. Cretino in francese è crétin mentre chrétien significa cristiano. Ora scrive sul Fatto che, sempre nel mondo, «il 93% degli scienziati è agnostico, il restante 7% è ebreo o protestante». Cristiani neanche in tracce. Strano che tra quei «cretini» si trovino, invece, i più grandi scienziati e, in particolare, i più grandi matematici della storia. Qui non è possibile elencarli, ma tempo fa è stato pubblicato su Il Foglio, da Francesco Agnoli, un bell'elenco di colleghi di Odifreddi di tutti i tempi, compreso il nostro. Quel «cretino» mi suona nuovamente alle orecchie. GUSTO DI CAFFÈUn'industria di caffè sta facendo pubblicità di una sua linea di capsule pubblicando su quotidiani e settimanali grandi fotografie di una parodia commerciale dell'iconografia dell'Ultima Cena. Lo slogan dice: «L'arte italiana del buon gusto». E se il gusto del suo caffè fosse come quello della sua pubblicità? Io eviterei il rischio.
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