Siccome ho fatto menzione della spiaggia nella rubrica della settimana scorsa, vorrei adesso volgere l'attenzione verso gli oceani. Chi può negare lo stupore che ci riempie, ogni volta che siamo al cospetto del mare, per la sua grandezza e la sua profondità? D'estate il mare non è solo il luogo per prendere il sole, ma anche per ricreare l'anima. A dire la verità, il mare è luogo tanto di tranquillità quanto di terrore. Virgilio notoriamente descrive ambedue le caratteristiche nel primo libro dell'Eneide. Pallade, infuriata con la «flotta agli Argivi», «lanciato fulmineo fuoco dalle nubi/ disperse le navi e sconvolse i flutti coi venti». È vero: niente ci terrorizza più di una tempesta di mare. Anzi, una procella può cambiare tutta la vita a chiunque. Il mare turbato convertì Giona, e fece sì che Pietro credesse (Giona 1,12 e Matteo 14,40). Ma tanto più violentemente aumenta il mare, quanto improvvisamente anche si calma. Nettuno, rendendo vana l'opera d'Eolo, pronuncia una parola e «già placa i flutti agitati e disperde le nubi, riportando il sole». Non c'è nulla che ci tranquillizzi più di un mare placido. Allora se domani, cioè l'8 giugno, si celebrerà la Giornata Mondiale degli Oceani, dobbiamo rinnovare la nostra stima per il potere del mare, non solo perché il mare si gonfia e si calma, ma anche perché vivifica la Terra. Gli oceani contengono non solo la maggior parte dell'acqua che si trova sul pianeta, ma anche la più grande varietà di esseri viventi, molti dei quali ci sono ancora sconosciuti. Oggi il plancton, che gioca un ruolo importante nella catena alimentare, sembra essere in pericolo. Per questa e altre ragioni, gli uomini devono trovare un modo più efficace per "governare" gli oceani. Una cooperazione internazionale dev'essere promossa affinché gli oceani, che appartengono a nessuno e a tutti, siano attentamente vigilati e protetti. Gli accordi tra le nazioni devono impedire che siano contaminati da rifiuti, immondizie e tossine. Quest'anno la Giornata Mondiale degli Oceani è dedicata al tema: «Oceani puliti, pianeta pulito». Tutti gli uomini hanno un ruolo importante nel mantenere i mari puliti. In principio, «lo spirito di Dio aleggiava sulle acque« (Genesi 1,1). Dunque, se vogliamo dare spazio a Dio perché anche oggi possa creare cose "nuove", riportiamo gli oceani alle origini e si rinnoverà la faccia della Terra.
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