Dietro agli atti quotidiani di papa Francesco, che si mantengono in vetta alla classifica delle notizie religiose più frequenti nella blogosfera ecclesiale, ha ripreso quota in questi giorni, con una media del 15% dei titoli, il tema "cattolici e biopolitica", in virtù del ritorno al centro del dibattito pubblico del disegno di legge sulle unioni civili e sulla stepchild adoption e della organizzazione, da parte di chi vi si oppone sulla base della propria ispirazione cristiana, di una nuova manifestazione a Roma, per il 30 gennaio.Rientra in quel 15% anche la segnalazione, che mi proviene dal blog di Costanza Miriano, di un sito (www.unoradiguardia.it) aperto con lo scopo di organizzare turni di preghiera ininterrotta alla Madonna perché il Parlamento non approvi tale disegno di legge. Sperando di non offendere nessuno, osservo che l'aggettivo "militante", per tale sito (a partire dal suo titolo e dall'immagine che lo illustra), non è certo speso invano.Ma quel che mi interessa sottolineare qui di tale sito è che mi offre l'ennesima riprova della vitalità dell'ambiente digitale, capace di cooperare, se usato con sufficiente fantasia, alla realizzazione di qualunque impresa, comprese naturalmente quelle ispirate dal proprio sentire di fede. È ben noto che ci sono siti creati apposta per ospitare petizioni, e che anche le petizioni lanciate da cristiani (come d'altronde quelle a essi ostili) vi trovano calorosa accoglienza. Domenica scorsa, partecipando a Como a una tavola rotonda intorno al Messaggio pontificio per la giornata della pace, ho saputo dalla presidente Germana Lavagna di "Benvenuti Rifugiati", associazione già attiva in Germania che grazie a un sito (refugees-welcome.it) raccoglie la disponibilità di singole famiglie a ospitare in casa loro, per tre mesi, singoli rifugiati.Insomma, ce n'è per tutti. Compresa, come testimonia Luigi Accattoli pubblicando la lettera di un "visitatore dalla Lituania" (tinyurl.com/zat2mt7), la più semplice delle funzioni: quella che un blog sia "un luogo d'incontri".
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