La fiera bellezza della fede e il coraggio radicato nella forza del Risorto: la storia di santa Caterina d’Alessandria è un’icona sempre attuale che esprime la freschezza e la profezia del Vangelo. La vita di questa giovane martire diciottenne è affidata più alla tradizione popolare che ai documenti storici, ma il culto radicato parla di una devozione antica che continua a ispirare molti. Quando nel 305 Massimino Daia fu proclamato “cesare” per l’Oriente, ad Alessandria vi furono grandi festeggiamenti, che prevedevano anche riti pagani, come il sacrificio di animali, cui tutti i sudditi dovevano sottoporsi. Caterina, che era figlia di una famiglia nobile, non solo non volle compiere i sacrifici prescritti ma si presentò a palazzo e chiese a Massimino di riconoscere in Gesù Cristo l’unico salvatore dell’umanità. L’uomo, allora, non riuscendo a convincerla propose alla giovane il matrimonio, al quale Caterina si oppose senza esitazione. Fu quindi condannata a morire straziata da una ruota dentata, ma fu miracolosamente salvata e per questo venne poi decapitata. Secondo il racconto leggendario alcuni angeli avrebbero portato il suo corpo da Alessandria fino al Sinai, dove ancora oggi l’altura vicina a Gebel Musa (Montagna di Mosè) porta il nome di Gebel Katherin.
Altri santi. San Mosè di Roma, martire (III sec.); beata Beatrice di Ornacieu, monaca (1260-1303).
Letture. Romano. Ap 20,1-4.11-21,2; Sal 83; Lc 21,29-33.
Ambrosiano. Ger 3,6a;4,1-4; Sal 26 (27); Zc 3,1-7; Mt 12,38-42.
Bizantino. Gal 3,23-4,5; Mc 5,24-34.
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