La bellezza che nasce dall’Infinito vince la prepotenza del mondo
domenica 5 febbraio 2023
Abbagliati da un mondo che propone un modello di bellezza il cui metro di valutazione passa solo dai cinque sensi, difficilmente ci ricordiamo che l’autentica fonte della bellezza è solo l’Infinito. Solo in Dio, infatti, c’è la vera bellezza, quella che trasforma il mondo e dona senso all’esistenza intera. Ed era questa la bellezza di cui sant’Agata, martire del III secolo, decise di essere testimone. Nata a Catania in una famiglia nobile di fede cristiana, verso i 15 anni si consacrò a Dio: il vescovo le impose il velo rosso portato dalle vergini consacrate. Il proconsole di Catania, Quinziano, ebbe l’occasione di vederla e se ne invaghì, così, in forza dell’editto di persecuzione dell’imperatore Decio, l’accusò di vilipendio della religione di Stato e ordinò che la portassero al Palazzo pretorio. I tentativi di seduzione da parte del proconsole, però, non ebbero alcun risultato. Venne quindi processata, interrogata e torturata: Quinziano al colmo del furore per la resistenza e il rifiuto della giovane, le fece anche strappare i seni con enormi tenaglie. Questo particolare del suo martirio entrò poi nell’iconografia tradizionale legata ad Agata. La giovane santa, però, dopo una visione, fu guarita. Fu ordinato allora che venisse bruciata, ma un forte terremoto evitò l’esecuzione. Tolta dalla brace, Agata venne portata agonizzante in cella, dove morì. Era il 251. Le sue reliquie sono conservate nella Cattedrale di Catania. Altri santi. Sant’Avito, vescovo (450-523); beata Elisabetta Canori Mora, madre di famiglia (1774-1825) Letture. Romano. Is 58,7-10; Sal 111; 1Cor 2,1-5; Mt 5,13-16. Ambrosiano. Is 66,18b-22; Sal 32 (33); Rm 4,13-17; Gv 4,46-54. Bizantino. 1Cor 6,12-20; Lc 15,11-32. t.me/santoavvenire
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