La pandemia aveva costretto L'ora solare (tutti i giorni alle 12,20 su Tv2000) a una versione più staticamente salottiera, senza comunque venir meno alla propria natura di programma di incontri con uomini e donne che fanno della vita una testimonianza di speranza e sanno costruire orizzonti di senso anche nei momenti difficili. Adesso che il Covid sembra allentare la morsa, anche L'ora solare abbandona lo studio, almeno una volta al mese, per andare Fuori casa, come dice appunto il sottotitolo dello spin off del programma condotto da Paola Saluzzi. La prima sortita, in onda ieri, per incontrare un mito del calcio nostrano: Dino Zoff, che lunedì festeggia ottant'anni. Parte dell'intervista è stata anticipata giovedì su queste colonne, per cui alcuni contenuti si conoscevano già. Non si conoscevano invece i “modi”, nel caso specifico quelli televisivi, che sulle pagine di un giornale ovviamente non traspaiono. L'intervista è un genere piuttosto difficile, al di là di quello che si possa pensare. Uno dei segreti, soprattutto in televisione, non è tanto incalzare l'intervistato quanto di metterlo, o quanto meno farlo sentire, a proprio agio. È a quel punto che più facilmente si apre e racconta più cose di sé. In questo modo, in base al suo stile, Paola Saluzzi ha fatto sì che il “freddo” Zoff, non solo raccontasse tante cose della sua vita privata, anche inedite, ma che addirittura cedesse alla commozione: «Pensavo di venire qui e fare un po' il Narciso e invece mi sono emozionato». Insomma, l'uomo (e che uomo) prima ancora del campione, come vuole la tradizione de L'ora solare in sintonia con una emittente come Tv2000, che ha l'obiettivo di raccontare una contemporaneità sempre più complessa, mantenendo uno sguardo sereno, un atteggiamento misurato e un'attitudine costruttiva.
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