Essere autorevoli nella Chiesa è possibile solo se si è capaci di spogliarsi dei propri “privilegi” per diventare pellegrini di Dio in mezzo all’umanità. Fu questo lo stile di san Leone IX che chiese all’intera comunità dei credenti, soprattutto al clero, di essere il volto di un Dio giusto, lontano dalle logiche del potere mondano. Al secolo Brunone di Dagsburg, Leone IX nacque in Alsazia nel 1002, discendente di grandi vassalli, e nel 1027 divenne vescovo di Toul, curando soprattutto la vita religiosa della diocesi, promuovendo la vita monastica e affermando la propria indipendenza dalle ingerenze dell’autorità imperiale. Fu comunque consigliere di Corrado II ed Enrico III. Fu quest’ultimo che nel 1048 lo indicò come successore di Damaso II sul soglio pontificio, ma Brunone accettò solo a condizione che la sua elezione fosse approvata dal clero e dal popolo romano. Celebrò il Natale a Toul e poi si mise in viaggio da pellegrino verso Roma, dove arrivò a piedi nudi. Venne quindi accolto favorevolmente dal clero e dalla comunità romana, salendo di fatto al soglio pontificio il 12 febbraio 1049. Da Papa affermò l’indipendenza dal potere imperiale, lottando contro la simonia, viaggiando in tutta Europa e convocando diversi sinodi locali nel segno della riforma. Morì nel 1054.
Altri santi. Santa Marta di Persia, vergine e martire (IV sec); san Geroldo, eremita.
Letture. Romano. At 5,17-26; Sal 33; Gv 3,16-21.
Ambrosiano. At 2,29-41; Sal 117 (118); Gv 3,1-7.
Bizantino. At 4,13-22; Gv 5,17-24.
t.me/santoavvenire
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