L’agroalimentare ha una mobilità naturale Sfruttiamola con le regole e la formazione
venerdì 4 aprile 2025
Nell’attuale quadro internazionale, molto convulso, umorale, spesso oscillatorio nelle incoerenze politiche, oggi si evidenzia un fenomeno di mobilità naturale indipendente dalle strategie degli Stati. Mentre il Presidente degli Stati Uniti d’America condiziona gli scambi mondiali con misure protezioniste, allora il cambiamento climatico ci offre il libero scambio delle materie prime dell’agroalimentare. I prodotti tipicamente esotici, dall’avocado al mango, passando per lo zenzero, che l’Europa doveva importare e che sempre più sono di tendenza sulle tavole del Vecchio Continente, oggi li possiamo coltivare direttamente noi. Il Ginseng, il caffè e numerose altre erbe officinali, lontanissime dalle aziende agricole nostrane, ora qui sono rigogliose. Pistacchi e tanta altra frutta a guscio, una volta rara nei campi mediterranei, oggi crescono ampiamente. Per non parlare delle specie aliene commestibili ora nei nostri fondali, dal Granchio Blu al Lion Fish. Ciò vuol dire che nonostante le scelte politiche protezioniste vi è una natura che cambia e paradossalmente varia il nostro menù tradizionalista. Una realtà che, se governata con intelligenza, potrebbe rappresentare una grande occasione per tutto il comparto agro-alimentare, facendo crescere i redditi dei produttori e di tutto l’indotto Tutte queste nuove opportunità esotiche, infatti, incontrano un mercato già culturalmente pronto al cambiamento e quindi la sfida va immediatamente affrontata con tre strumenti: la formazione professionale, un nuovo welfare per il ricambio generazionale e la diffusione degli strumenti dell’Agricoltura5.0. Su questo l’Europa ci ha “messo la testa”, mentre attendiamo una più pronta reazione italiana. Ad esempio non vi è ancora il codice di commercializzazione per il Lion Fish. Acli Terra già da tempo affronta questi temi, assumendo anche una funzione pedagogica oltre che economica e ciò lo ribadirà in due prossimi eventi: a Milano, presso il circolo Acli di Lambrate, il prossimo 9 aprile, e l’altro a Venezia il 10 aprile. Per tornare sui dazi in un Mondo che cambia vi è un tema superiore a quello della bilancia commerciale nell’ottica di Acli Terra, cioè l’interpretazione delle scelte strategiche sulla volontà di imporre la personalità economica o la prestazione economica. I dazi incidono solo sulla lettura della prestazione che va letta oscillatoriamente con un contatore, mentre la cultura della personalità, anche economica, esprime ricchezze che garantiscono al benessere la stabilità. Un esempio? Togliete l’energia elettrica a Las Vegas e a Taormina e capiremo quanto sia stabile la personalità e fugace la prestazione. © riproduzione riservata
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