Ogni fedele è chiamato a conoscere a proporre al mondo la bellezza e la profondità di ciò in cui crede, il messaggio del Risorto: è su di esso che si fonda la comunità cristiana. Partì da questa consapevolezza l'opera di sant'Ireneo di Lione. Originario forse di Smirne, era stato discepolo di san Policarpo, prima di diventare nel 177 vescovo di Lione in Gallia, dove fece di tutto per farsi compagno di cammino della comunità affidatagli. Fu chiamato a succedere a san Potino, vescovo novantenne ucciso durante la persecuzione e fino alla morte, avvenuta nel 202 circa, fu una guida saggia, un pastore autorevole e un difensore della retta fede, messa a rischio dalle eresie. Nei suoi cinque libri «Adversus Haereses» appare chiara non solo la sua abilità da apologista, ma anche il profilo del buono e saggio pastore preoccupato di coloro che seguono la strada sbagliata. Lo scorso 21 gennaio papa Francesco lo ha dichiarato dottore della Chiesa, con il titolo di «Doctor unitatis». Ireneo è così il primo martire nella storia della Chiesa a ricevere questo titolo.
Altri santi. San Paolo I, papa (VIII sec.); santa Vincenza Gerosa, vergine (1784-1847).
Letture. Romano. At 3,1-10; Sal 18; Gal 1,11-20; Gv 21,15-19.
Ambrosiano. Nm 6, 1-21; Sal 98 (99); Lc 6, 6-11.
Bizantino. At 4,23-31; Gv 5,24-30.
t.me/santoavvenire
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