Quale è il mestiere di Dio? Cosa fa di Dio, Dio? L'attività che maggiormente lo caratterizza, qual è? Cormac McCarthy, l'autore di Città della pianura (Einaudi), non ha dubbi: è perdonare i peccati delle persone. Ascoltiamo un suo personaggio yankee in dialogo con una donna ispanica: «Lui guardò al di là dei suoi capelli neri e lucidi, verso il crepuscolo che si faceva sempre più buio nelle strade della città. Pensò a ciò in cui credeva e a ciò in cui non credeva. Dopo un po' disse che credeva in Dio anche se dubitava della pretesa umana di conoscere i pensiero di Dio. Ma un Dio incapace di perdonare non sarebbe nemmeno stato Dio». «Cualquier pecado?». «Cualquier. Sì». «Sin exceptión de nada?». Di nuovo, gli premette la mano sulle labbra. Lui le baciò le dita e scostò la mano. «Con la exceptión de desesperación» rispose. «Para esta no hay remedio». Sembra riecheggiare qui l'ermetico detto evangelico secondo cui Gesù, parlando del perdono, disse: «Tutti i peccati saranno perdonati ai figli degli uomini e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito santo, non avrà perdono in eterno: sarà reo di colpa eterna». E la bestemmia contro lo Spirito è proprio questo: disperare di Dio, disperare della sua benevolenza. Mentre il mestiere di Dio è perdonarci.
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