Il dono più grande da offrire è la speranza, radice di futuro
mercoledì 6 dicembre 2023
Donare speranza, ecco la più grande opera che i cristiani possono compiere a favore dell’umanità, perché la speranza è il più grande motore di cambiamento, è radice di futuro e fonte di gioia, quella autentica. E il giorno in cui si ricorda san Nicola è quello perfetto per comprendere questo enorme dono che il Vangelo porta al mondo. Questo antico testimone della fede, nel quale la tradizione rintraccia l’archetipo di Babbo Natale, con la sua testimonianza ci ricorda l’urgenza della carità e dell’amore autentico verso le sorelle e i fratelli che si trovano nel bisogno. San Nicola di Bari (o di Mira) era nato tra il 250 e il 260 a Patara, nella Licia, e si trovò a guidare la comunità locale di Mira mentre infuriava ancora la persecuzione anticristiana. Secondo la tradizione anche lui visse la prigionia a causa della fede, sebbene non sia chiaro se questo avvenne prima dell’Editto di Costantino nel 313, oppure dopo, nel contesto di una persecuzione scatenata in Oriente da Licinio. Fu probabilmente tra i partecipanti al Concilio di Nicea nel 325 e il suo impegno a difesa della vera fede fu sempre affiancato a quello a favore dei poveri e degli ultimi. L’episodio più famoso narrato dalla tradizione è proprio il dono da parte di Nicola di una dote per due giovani donne, figlie di un benestante caduto in disgrazia, che poterono così sposarsi. Morì attorno all’anno 335 e nel 1087 le sue reliquie furono portate a Bari, città di cui oggi è patrono. Altri santi. Santa Asella di Roma, vergine (IV sec.); san Pietro Pascasio, vescovo e martire (1227-1300). Letture. Romano. Is 25,6-10; Salmo 22; Mt 15,29-37. Ambrosiano. Ez 18,1-9; Sal 78 (79); Os 2,16-19; Mt 21,10-17. Bizantino. Eb 13,17-21; Lc 6,17-23. t.me/santoavvenire
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