Che a Presa diretta di lunedì scorso (Rai 3, ore 21.15) si parlasse di Giulio Regeni era annunciato. Ma il caso ha voluto che la serata coincidesse con il giorno della diffusione di un video in cui si vede il ricercatore friulano parlare con il presidente del sindacato dei venditori ambulanti egiziani, Mohamed Abdallah. Il video risale al 6 gennaio 2016 ed è stato girato all'insaputa di Regeni con una microcamera in dotazione alla polizia del Cairo nascosta in un bottone della camicia di Abdallah. Una conferma, di fatto, che dietro la tortura e l'assassinio del giovane ci sono la polizia e i servizi segreti egiziani. Presa diretta ha così potuto riproporre come tributo alla memoria di Regeni (a un anno dalla scomparsa avvenuta il 25 gennaio 2016) l'ampio reportage già andato in onda il 29 agosto scorso e dal quale emergevano già chiare le responsabilità. Si è chiusa così a mezzanotte, ribadendo «Ancora e sempre verità per Giulio», la puntate speciale, anche in fatto di lunghezza, di Presa diretta che ha proposto altri interessanti reportage tra cui uno sul «Caos scuola» con la “supplentite” che sembra tutt'altro che debellata e uno sui successi lavorativi e imprenditoriali di alcuni tra gli albanesi che nel 1991 sbarcarono in massa sulle nostre coste. Significative le storie di coloro che in Italia hanno studiato o si sono formati professionalmente e poi sono tornati in patria dando un contributo allo sviluppo dell'Albania. Insomma, «una lettura dei fenomeni migratori con lo sguardo lungo», direbbe il conduttore del programma, Riccardo Iacona, appena riconosciuto erede di Michele Santoro da Santoro stesso («È il più vicino a me», ha dichiarato durante l'ultima puntata di Tv talk). Il taglio di alcune inchieste di Presa diretta (forse un po' lunghe, anche se molto curate) è a volte ideologico e per questo ci è capitato in passato di contestare il programma, che resta, però, uno dei pochi a tentare un approfondimento giornalistico sul campo, ampliato, quest'anno, con l'anteprima «Iacona incontra»: un faccia a faccia che nella puntata di lunedì, ad esempio, ci ha fatto conoscere (e preoccupare per le sue idee) Frauke Petry, leader del più importante partito tedesco di estrema destra, «Alternativa per la Germania», che si candida a correre come futura Cancelliera cavalcando il sentimento antieuropeo e la lotta contro l'immigrazione.
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