sabato 12 aprile 2003
Due: è pari o dispari? Dipende. "Cultura" di "Repubblica", ieri, lo storico Adriano Prosperi parla con Silvia Giacomoni su "Bush e Carlo V, strana coppia", e in particolare spazia nei secoli sul rapporto tra Chiesa e guerra, oggi attualissimo - dice Giacomoni - perché "Giovanni Paolo II guida l'inedito schieramento contro la guerra in Iraq". Il Papa dunque in fila con Bertinotti, piazze pacifiste, contestatori di Concerti e cortei bellicosi contro la guerra. Ma Prosperi - evocato il Papa - subito si accende: "le posizioni pacifiste sono irrazionali quanto quelle dei falchi" Dalla caduta del muro di Berlino il Papa mostra una crescente ostilità verso gli Stati Uniti" Oggi il Papa va oltre la logica della cristianità, ma è in contraddizione: della guerra parla da profeta, ma resta un capo di Stato". Perciò non ha seguito - sostiene Prosperi - e neppure la Curia romana accoglie le sue "profezie", perché resta legata alla prima fase del pontificato, quella "con un disegno anticomunista". Insomma: un Papa non più anticomunista non lo ascolta più nessuno. Tornano poi riflessioni storiche sul '500, Carlo V, Lutero, i gesuiti, i domenicani, la teologia del diritto naturale da san Tommaso a Francisco De Vitoria, Suarez e Lery, per concludere che sì, "nulla vieta" che anche Giovanni Paolo II "conosca" queste teorie, perché "Magister del Sacro Palazzo, per risolvere i dubbi del Papa, è un domenicano, padre Cottier". Che dire? Due occhi, ma dispari: lucido da lontano, confusissimo da vicino. In "Cultura" di "Repubblica": storia col binocolo rovesciato.
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