Gli intellettuali un secolo dopo: per noi è una guerra persa
venerdì 29 maggio 2015
Le deploranti e sgomente commemorazioni della Prima guerra mondiale, iniziate nel 2014 e che continuano ad accompagnarci in tv e sui giornali anche quest'anno (l'Italia entrò in guerra un anno dopo, il 24 maggio 1915) hanno fatto dimenticare che cosa è stata la cultura europea prima della catastrofe, dal 1900 al 1915. In quei primi quindici anni del Novecento, mentre covava un istinto politico all'autodistruzione, è esplosa però una creatività artistica, scientifica, filosofica che tuttora sorprende e fa riflettere. Molti sono certo in grado di citare a memoria l'emergere di rivoluzioni culturali che hanno quasi all'improvviso accelerato e spinto oltre una serie di caratteristiche della modernità precedente. Il Novecento è stato un secolo fin troppo fiero di questa modernità. Il culto del nuovo è diventato subito una specie di tic, un'infatuazione sempre più sciocca e ripetitiva. Ma le premesse (che si trattasse o meno di reali progressi) erano reali. Soprattutto con gli anni Sessanta, i professori di estetica hanno fatto credere che, per esempio, i romanzieri dell'Ottocento fossero degli ingenui e sentimentali populisti, mentre il “salto epistemologico” nelle strutture romanzesche del Novecento ci avrebbe finalmente reso consapevoli della polimorfa complessità del mondo. Nelle accademie della modernità la spiegazione di quanto è avvenuto nella storia si trasforma più o meno apertamente in apologia, secondo la logica per cui ogni cambiamento non solo ha le sue ragioni ma è necessario, buono, bello e non va giudicato. Comunque, se consideriamo la cultura 1900-1915 e la confrontiamo con quella del primo quindicennio del 2000, potremmo anche vergognarci. Un secolo fa gli scrittori erano Conrad, Mann, Yeats, Rilke, Proust, Kafka, Joyce, Pirandello, Machado, Unamuno, Lawrence, Apollinaire, Gozzano. In filosofia e nelle scienze umane ci furono Freud, Saussure, Husserl, Croce, Bergson, Weber, Durkheim. Nelle arti: Gaudí, Gropius, Le Corbusier, Kandinskij, Matisse, Picasso, De Chirico, Mahler, Schönberg, Puccini, Stravinskij. Nelle scienze Planck, Einstein, Bohr… In questo nuovo secolo abbiamo avuto soprattutto la formidabile rivoluzione informatica e telematica, che “ci ha cambiato la vita” senza che lo volessimo.
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