Ogni essere umano cerca Dio e la vita altro non è che un pellegrinaggio verso le radici dell'esistenza. Lo testimoniavano già i filosofi antichi con le loro meditazioni, che poi trovarono un senso compiuto nel Vangelo di Cristo. In molti colsero nel Risorto il compimento della ricerca degli antichi. E proprio questo fu il percorso di san Giustino. Nato in una famiglia di origine latina a Flavia Neapolis (oggi Nablus), Giustino si era messo alla ricerca della verità presso diverse scuole filosofiche. Alla fine gli parve di averla trovata nel pensiero platonico, ma poi fu attratto dall'eredità dei Profeti di Israele, giungendo, infine, a conoscere la testimonianza dei cristiani. Comprese quindi che Dio era molto di più di quello che cercavano di definire i pensatori greci. A Efeso, attorno al 130, si fece battezzare e si mise all'opera per conciliare i suoi studi fiolosofici con il Vangelo. Viaggiò molto, ma a Roma, a causa del suo impegno apologetico a favore dei cristiani, venne accusato di essere ateo e condannato a morte: venne decapitato assieme ad alcuni suoi discepoli tra il 163 e il 167, al tempo dell'imperatore Marco Aurelio.
Altri santi. Beato Giovanni Battista Scalabrini, vescovo (1839-1905); sant'Annibale Maria Di Francia, sacerdote (1851-1927).
Letture. Romano. At 20,28-38; Sal 67; Gv 17,11-19.
Ambrosiano. Ct 1,5-6b.7-8b; Sal 22 (23); Ef 2,1-10; Gv 15,12-17.
Bizantino. At 23,1-11; Gv 16,15-23.
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