La genitorialità è la forma della storia, perché in essa è contenuto il senso del cammino dell'umanità: ogni relazione è l'espressione di quella paternità e maternità a cui ogni essere umano è chiamato. La solennità liturgica odierna di san Giuseppe offre l'opportunità per celebrare la vocazione alla paternità, cioè alla custodia della vita. Una vocazione che può avere diverse forme, tutte riflesso di quella prima azione di Dio nell'atto della creazione. Giuseppe, che è tra i testimoni più cari alla devozione popolare, era un'uomo giusto, che, come Maria, accolse un progetto più grande di lui. Ciò però non significò per lui rinunciare alla funzione di padre, anzi: il suo silenzioso "sì" lo trasformò nel "padre dei padri" e nel sapiente tessitore tra antico e nuovo, tra la generazione dei patriarchi e quella degli apostoli.
Altri santi. San Giovanni, abate (VI sec.); beato Marcello Callo, laico martire (1921-1945).
Letture. 2 Sam 7,4-5.12-14.16; Sal 88; Rm 4,13.16-18.22; Mt 1,16.18-21.24.
Ambrosiano. Sir 44,23h-45,2a.3d-5d; Sal 15; Eb 11,1-2.7-9.13c.39-12,2b; Mt 2,19-23.
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