La santità viaggia sulle gambe di Dio anche se le nostre dovessero cedere: quello di santa Giulia Billiart è un messaggio che consola e incoraggia. Anche colpita da una paralisi agli arti inferiori, che la limitò per 30 anni, questa testimone francese del Vangelo non si fece spaventare e si dedicò fino in fondo per dare un futuro di speranza alle nuove generazioni, soprattutto attraverso l'educazione delle ragazze. Nata a Cuvilly in Francia il 12 luglio 1751 in una famiglia benestante, a 16 anni dovette mettersi a lavorare a causa dell'improvvisa povertà. Nel 1873, a 22 anni, fu colpita dalla paralisi, che guarì inspiegabilmente solo nel 1804. Sotto la guida del suo parroco si dedicò quindi alle pratiche di pietà e al catechismo per i bambini. Nel periodo della Rivoluzione francese dovette fuggire ad Amiens perché accusata di nascondere sacerdoti, ma nemmeno questo la spaventò e, anzi, decise di dare vita a una congregazione che si prendesse cura delle ragazze. Il primo nucleo nacque nel 1803 e nel 1805 Giulia divenne superiora. Nel 1809 le religiose furono costrette a spostarsi a Namur in Belgio: da qui il nome di «Suore di Nostra Signora di Namur». La fondatrice morì nel 1816.
Altri santi. Sant'Agabo, profeta (I sec.); sant'Amanzio di Como, vescovo (V sec.).
Letture. Romano. Ger 20,10-13; Sal 17; Gv 10,31-42.
Ambrosiano. Aliturgico.
Bizantino. Gen 49,33-50,26; Pr 31,8-31.
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