Per Sant'Ambrogio il card. Tettamanzi ricorda il «bisogno di luoghi di preghiera in tutti i quartieri della città [...] ancora più urgente per le persone che appartengono a religioni diverse», ma subito un editoriale illustre del "Giornale" (5/12) lo accusa: «Fa il tifo per Maometto»! Poi un ministro, noto per auto definizioni grasse, lo etichetta «l'ultimo cattocomunista». Altro tema: un titolone del "Riformista" (7/12, p. 6) strilla che «L'enciclica sociale del Papa non riesce a uscire», ma «rimbalza tra i dicasteri». Giocando spesso al flipper qualcuno ha deciso motu proprio che «l'enciclica sociale» doveva essere già uscita e non sopporta la smentita dei fatti? Capita ai giornalisti che invece di dare le notizie si esibiscono in profezie. Infatti proprio lì sotto, detto fatto: «Il dopo Alessio II in Vaticano sarà senza Kasper». Sicuro! Magari poi leggeremo che «Kasper non riesce ad andare via»! A proposito, stesso "Riformista", stessa pagina, la metà superiore è occupata da un titolone: «Cento gay chiedono udienza a Ratzinger con il cappio al collo». Tre colonne per «le urla di Pannella, Luxuria, Grillini e Busi in una piazza semideserta». Insomma: una pagina piena di vuoto! Torniamo alle moschee. Il card. Tauran ("Il Foglio", 6/12, p. 3) afferma a nome della Santa Sede il diritto degli immigrati islamici a loro luoghi di culto, ma ricorda che lo Stato deve vigilare perché questi non diventino altra cosa. Dopo lo stonatissimo concerto sulla depenalizzazione dell'omosessualità, mi chiedo: come mai nessuno ha strillato che «il Vaticano non vuole che gli islamici possano pregare»? Un falso alla volta...
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: