Gioventù bruciata: un film leggendario, James Dean...Giovani che cercano l’ebbrezza uscendo ai confini della vita sociale, senza motivazioni che non siano una sete di libertà innocente e incosciente. Negli anni Settanta invece si bruciarono giovani vite perdute in viaggi sbagliati, droghe, paradisi artificiali: ma che passione, che fuoco in quei giovanili errori.
Penso a Janis Joplin, muore giovane e straordinaria, distrutta. Che dolore, che pianto, e che emozione in questi giovani che sbagliano cercando l’assoluto, disperatamente.
Discendenti di Icaro, il cui padre, Dedalo, costruì il Labirinto, edificio in cui ci si perdeva, senza via di uscita.
Leggiamo nelle Metamorfosi di Ovidio come Dedalo genialmente crea ali con penne d’uccelli, e con una cera particolare le applica alle braccia sue e del figlio Icaro. Sali, gli dice, ma non avvicinarti troppo al Sole. Si levano in volo, Icaro, giovane, assetato di sole, di luce, trasgredisce all’ordine del padre, sale verso il sole, troppo, la cera si scioglie, le ali cadono, il ragazzo precipita, muore. Per errore, certo, ma per troppo ardore. Salviamo i giovani dalla febbre di Icaro, la sete di sole e di assoluto, se esiste ancora. Ma salviamo pure quelli che ne sono incontaminati e immuni, davanti al televisore, senza fame di sole e di assoluto.
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