Una delle questioni centrali della disaffezione religiosa di oggi è l'incapacità di guardare oltre il visibile. Flannery O'Connor, scrittrice americana, lo denunciava così: «A certi settori della popolazione hanno estirpato il senso morale, come a certi polli estirpano le ali per ottenere più carne bianca. Questa è una generazione di polli senza ali, e credo che Nietzsche alludesse alla stessa cosa dicendo che Dio è morto».
Di fronte a questa denuncia, ci viene in soccorso l'acutezza del romanziere irlandese Colum McCann, trapiantato a New York, nel suo romanzo Questo bacio vada al mondo intero (Rizzoli). Uno dei protagonisti è padre Corrigan, un prete che vive con gli emarginati. Ascoltiamolo tramite quanto riferisce un personaggio del libro: «Una volta Corrigan mi disse che Cristo era abbastanza facile da comprendere. Andava dove Lo si attendeva. Si fermava dove era necessaria la Sua presenza. Portava poco o niente, un paio di sandali, una camicia striminzita, qualche cianfrusaglia per ingannare la solitudine. E Lui non aveva mai rifiutato il mondo. Farlo avrebbe significato negare il mistero. E negare il mistero sarebbe equivalso a negare la fede».
Dio lo si trova nel mondo, Corrigan lo trova nella New York dei derelitti. A noi tocca trovarlo laddove la Provvidenza ci ha posto di vivere.
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: