Una sovrana e una madre per il suo popolo "adottivo", ma anche una testimone della fede cristiana che guida e plasma la storia: santa Edvige è un esempio virtuoso per i governanti di ogni tempo, chiamati a servire la propria terra e non a sentirsene padroni. Nata nel 1174 nell'Alta Baviera, fu duchessa della Slesia, sposa di Enrico I detto il Barbuto, con il quale ebbe sei figli. La sua condizione nobile non le vietò di vivere a fondo la propria fede e di dedicarsi ai bisognosi. Saggia mediatrice, visse questo stile anche nella vita di corte e nella politica estera: quando il marito fu fatto prigioniero di guerra ne ottenne la liberazione. Usò i propri beni per costruire alcuni ospizi per i poveri e nel 1202 a Trzebnica, su alcuni terreni di proprietà della famiglia, fondò un monastero nel quale si ritirò dopo essere rimasta vedova nel 1238. Dopo la morte del marito, successore fu il figlio Enrico il Pio, che però già nel 1241 venne ucciso in combattimento. Edvige morì nel 1243 e subito venerata come santa, sia dai fedeli germanici che da quelli slavi.
Altri santi. Santa Margherita Maria Alacoque, vergine (1647-1690); san Gerardo Maiella, religioso (1726-1755).
Letture. Romano. Rm 4,13.16-18; Sal 104; Lc 12,8-12.
Ambrosiano. Es 40,1-16; Sal 95 (96); Eb 8,1-2; Gv 2,13-22.
Bizantino. 2Cor 3,12-18; Lc 6,1-10.
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