Dall’Uganda la voce dei giovani martiri che si opposero ai soprusi del sovrano
sabato 3 giugno 2023
Avevano tutti tra i 14 e i 30 anni i 13 cristiani arsi vivi il 3 giugno 1886 sul colle di Namugongo nell’odierna Uganda. La loro morte, avvenuta perché, in coerenza con la propria fede, si erano rifiutati di acconsentire alle richieste immorali del sovrano, è divenuta una testimonianza di vita per la loro terra: assieme ad altri 9 testimoni, infatti, sono stati i primi santi dell’Africa sub-sahariana, canonizzati l’8 ottobre 1964 da Paolo VI. Capofila di questo gruppo è san Carlo Lwanga, capo dei paggi del re Mwanga II (1884-1903): il suo volto è ancora oggi un richiamo a mettersi in ascolto della profezia che i giovani sanno portare nel mondo quando incontrano il messaggio del Risorto. La storia di Lwanga e dei suoi compagni si colloca nel contesto della terribile persecuzione anticristiana scatenata dal re di Buganda tra il 1885 e il 1887; una violenza nata solo da un capriccio del volubile sovrano, dai costumi morali discutibili. Carlo era diventato capo dei paggi reali dopo il martirio di Joseph Mukaso, un evento che spinse Lwanga a chiedere il Battesimo. Il Vangelo era arrivato fin lì grazie ai Padri Bianchi, fondati dal cardinale Lavigerie: inizialmente la loro opera, avviata nel 1879, venne ben accolta dal re Mutesa così come dal successore Mwanga, che però poi si fece influenzare dal cancelliere del regno e dal capotribù e non accettò il rifiuto da parte dei paggi, guidati da Lwanga, di sottostare alle sue richieste immorali. Il sovrano decise così la soppressione fisica dei cristiani. Altri santi. Santa Clotilde, regina (474-545); san Lifardo, sacerdote (VI sec.). Letture. Romano. Sir 51,17-27; Sal 18; Mc 11,27-33. Ambrosiano. Nm 28,1.26-31; Sal 92 (93); 2Cor 8,1-7; Lc 21,1-4. Bizantino. Rm 1,7b-12; Mt 5,42-48. t.me/santoavvenire
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